La crescita porta con sé sfide e cambiamenti: cogliere precocemente i segnali di disagio in infanzia e adolescenza significa favorire uno sviluppo sereno ed equilibrato.
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La crescita porta con sé sfide e cambiamenti: cogliere precocemente i segnali di disagio in infanzia e adolescenza significa favorire uno sviluppo sereno ed equilibrato.
Quando ci si trova di fronte a un comportamento disfunzionale di un bambino o un adolescente o a un particolare sintomo psicosomatico di cui è stata esclusa l’origine organica, l’approccio sistemico-relazionale cerca di comprenderlo alla luce dei sistemi nei quali la persona è calata e delle relazioni che in essa intercorre (la famiglia, ma anche la scuola e il più ampio contesto sociale).
Per il terapeuta familiare è dunque fondamentale vedere e considerare il bambino o il ragazzo non come individuo a sé stante, ma come parte di un sistema più ampio, nel quale i suoi comportamenti e/o sintomi, disagi, assumono un senso e sono decodificabili.
Di seguito i principali disturbi in età evolutiva:
Disturbi d’ansia e dell’umore
Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
Disturbi dell’Apprendimento
Disturbi della Comunicazione
Disturbi del Comportamento
Disturbi somatici
Disturbi da tic
Disturbi ossessivo-compulsivi
Ritardo mentale
Difficoltà legate alle fasi della crescita e dello sviluppo personale
L’infanzia è quel periodo della vita che va dalla nascita alla pubertà, segnale che introduce l’adolescenza. In questo periodo, il bambino affronta numerosi compiti e cambiamenti: l’ingresso a scuola, l’integrazione con i coetanei, l’apprendimento di regole sociali, i cambiamenti del proprio corpo. Queste sono solo alcune delle sfide più importanti in cui il bambino può incontrare difficoltà che, in alcuni casi, possono causare disagi eccessivi e comprometterne il normale funzionamento.
Spesso i bambini hanno difficoltà a verbalizzare i propri bisogni ed è per questo motivo che è importante individuare il più precocemente possibile eventuali segni di disagio.
Il disagio rappresenta infatti un tentativo disfunzionale per adattarsi ad una situazione per lui problematica. In effetti il bambino, non possedendo gli strumenti dell’adulto, manifesta le proprie difficoltà attraverso un comportamento disturbato e/o sintomi somatici.
In questi casi è opportuno chiedere una consulenza per evitare che la situazione si cronicizzi e diventi più complessa da affrontare.
L’adolescenza è una fase del ciclo di vita in cui i ragazzi affrontano numerosi compiti e cambiamenti sul piano cognitivo, affettivo e comportamentale. È un periodo evolutivo costituito da dinamiche molto complesse e particolari: lo sviluppo fisico e sessuale, il distacco dalle figure genitoriali, la ricerca di un’identità più definita, sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano questa fase.
L’adolescente si trova in piena trasformazione e vive un periodo di confusione: egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere, identificare ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di differenziazione dai genitori!
In questo periodo si possono manifestare varie problematiche di tipo comportamentale, emotivo o relazionale. Nella maggior parte dei casi queste manifestazioni sono temporanee e possono risolversi nell’arco di alcuni mesi o in seguito a cambiamenti di vita (cambio scuola, amicizie, nuove esperienze).
In altri casi, invece, il disagio si struttura, persiste nel tempo e può ostacolare lo sviluppo, non permettendo ai ragazzi di affrontare le esperienze necessarie alla loro età. Ad esempio, interrompono gli studi o non riescono a ottenere risultati adeguati, a instaurare relazioni sociali soddisfacenti o sviluppano dipendenze di vario tipo.
In questi casi è opportuno chiedere una consulenza per evitare che la situazione si cronicizzi e diventi più complessa da affrontare.